E allora pollarrosteria, cornetteria, katsusanderia?
Nel Chaos dei format della ristorazione, un po’ è questione di capire i limiti – anche quelli del ridicolo. Ma molto è questione di riconoscere i modelli di business, che vanno oltre le insegne ed -erie (a proposito, c’è chi le colleziona).
Ha toccato questo punto anche il critico gastronomico-scrittrice Roberta Schira in un’intervista a tutto campo, punzecchiando i ristoratori sul “il modello trattoria, il modello bistronomy, il modello trattoria contemporanea, il modello fine dining, il modello cucina internazionale, il modello oriental style” collegati a scelte imprenditoriali parecchio diverse.
Peraltro, possiamo dire che anche i modelli evolvono.
Che la cucina di ieri non è quella di oggi – ma parliamo di imprese.