Wabi-sabi

wabi-sabi

[ua’bi-sa’bi] occhio che wabi-sabi non è il wasabi.

Wabi-sabi invece è l’arte di trovare bellezza in ciò che è imperfetto, impermanente, incompleto. Dalla parola giapponese wabi, che traduce in un solo termine il concetto di “less is more” e sabi, che rimanda a una sorta di attenta malinconia, il wabi-sabi ci rende consapevoli della transitorietà delle cose terrene. E fin qui, anche noi occidentali capiamo. In più, c’è il concetto tutto orientale del corrispondente piacere degli oggetti che portano il segno di questa impermanenza. Tutto ciò è abbastanza oltrelordine.

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